13 e 14 agosto 2021, dormire al V Alpini, tre anni dopo

13 e 14 agosto 2021 Baita del Pastore-V Alpini – Rifugio Campo

2021
2019 (rimaste ben lontane)
2018

Mattina del 14 agosto, al risveglio.

Claudio Davide e zia Paola stanno salendo fino al ghiacciaio alla ricerca di reperti della guerra (“sparagli Piero, sparagli ancora, e dopo un colpo sparagli ancora…” per una pietraia ed un confine che non comprendiamo più, per l’interesse di pochi e la potenza della propaganda che invece conosciamo benissimo); mentre tiro fuori il quaderno per scrivere si accende per un solo istante il cellulare.

È morto Gino Strada.

Per un breve respiro mi commuovo ed una domanda mi abbaglia. Come sarà stato morire nella (così immagino) consapevolezza di aver seguito il proprio Destino senza recalcitrare?

Buon viaggio, dr. Strada, che ti accolga sorridendo chi speravi di ritrovare.

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Mischiare presente e ricordi, le strade possibili fatte
fu forse salsedine o neve
fu forse ponente o levante

L’amore lasciato sospeso, qualcuno ne approfitterò
ma questo riguarda il ritorno
remota possibilità

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Se impari la strada a memoria di certo non trovi granché
se invece smarrisci la rotta
il mondo è lì tutto per te

Paese significa storia e storia significa lingua
impara la tua direzione
da gente che non ti somiglia

(I Mercanti di Liquore sono la nostra recente colonna sonora ispirata dal canzoniere scout di Davide. In macchina si alternano a Barbero ed alle canzoni partigiane, -ogni tanto io canticchio la canzone di Maradona per protesta 😉

Ieri siamo saliti al V Alpini partendo dopo pranzo dalla Baita del Pastore.

Sapevo perfettamente di non avere 700 mt di dislivello su pietraia nelle gambe, mi ero data un possibile punto di dietrofront: “se alle 16.30 capisco di essere sfinita torno indietro e mi faccio riportare in jeep a Santa Caterina”.

Alle 16.30 ero ben più che sfinita, decisamente a meno di metà strada, il rifugio splendido in mezzo alle rocce mi osservava immobile, incoraggiante? Con aria di scherno? Proprio in quel momento aveva iniziato anche a grandinare.

Non avevo più alcuna voglia di salire, perché l’ho fatto?

Per principio? Per orgoglio? Concetti sbriciolati da anni ormai, non possono avermi tirata alla cima. Sono salita aiutata dallo sguardo accudente e vigile di mio figlio che, nonostante i ripetuti inviti a rimanere davanti tranquillo con zia Paola mi ha aspettata ad ogni curva, nel miglior spirito della montagna, secondo il quale la velocità di salita è quella del componente più debole del gruppo.

Non credo di dover aggiungere altro, se non forse che il mio Storico Appassionato ha portato a casa un soddisfacente bottino di reperti.

Primi ritrovamenti

L’epica aiuta a crescere, allenare una Coscienza Critica a diventare Uomo. Ti amo, figlio mio.

Ora che ci penso, di una cosa voglio ancora scrivere: 

dopo cena ero così stanca da mettermi a letto con Davide nella camerata prima che fosse completamente buio. Una falce di luna e la prima stella della sera fra le cime rocciose erano state un saluto sufficiente alla mia bambina che continua a dipingere di splendore la cornice del tempo.

Dopo un po’ mi accorgo che Paola non è a letto. Certo, non le può essere successo nulla, ma l’ansia del controllo non è facile da addomesticare. Esco a cercarla; appena varcata la porta di legno mi avvolge un’incredibile notte stellata, la falce di luna è una lama rossa, il firmamento una promessa. Una buonanotte degna di te, figlia mia.