Cabo Fisterra

07.09.2017

Finisterre-Cabo Finisterre


Oggi giornata di riposo e silenzi.
Mattina in spiaggia, stesa sulla sabbia fredda e compatta a sonnecchiare e leggere. Il rumore del vento e l’odore del mare mi ipnotizzano; non so cosa stiano facendo gli altri, il tempo è immobile e dilatato. I pensieri meno taglienti, annodati alle onde ed ai gabbiani.

Dopo pranzo Claudio Davide zia Paola ed io visitiamo il museo del mare, su consiglio di Eleonora e Marco che ci sono stati in mattinata.

Un piccolissimo gioiello, dove un anfitrione poeta ci racconta per un’ora della pesca e dei suoi riti, accompagnandoci per mano in scenari mai immaginati. Ogni oggetto riporta in vita persone ed eventi. Davide è incantato. 

Finita la visita ci riuniamo in gruppo, ed andiamo, godendoci la passeggiata, il vento e la compagnia, al faro.


Km zero. 
La fine del cammino?


Andando al faro racconto alla tata un sogno di Claudio, incentrato su Eva, sul suo passaggio. Avevo pianto a singhiozzi urlati stamattina, ascoltandolo, ancora seduti a colazione, mentre Davide e zia Paola esploravano la spiaggia.

Ora, come una bambina dopo una cattiva giornata, mi lascio cullare dalle parole di Eleonora, luce e certezza che sempre hanno accompagnato il cammino della nostra guerriera. Non so quanto riesco a farle mie. Non importa. Sono un dono che non mi chiede conto dell’uso.
Oggi è giornata di pensieri, di riflessioni, di lacrime e di sogni.


Ognuno di noi si prende il tempo per “finire” il viaggio.

Io resto in disparte con Claudio, abbiamo i nostri riti, le nostre lacrime da mescolare all’oceano.

Qui, oggi.

La potenza del luogo attraversa i secoli. Le navi celtiche stanno ancora navigando nel tramonto.

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