Dopo colazione partiamo in pullman per Muxia,Colorata e rumorosa classe di pellegrini in gita.
I nostri geniali architetti, ispirati dalla visita al museo del mare del giorno prima, trovano per la notte un albergo speciale, il bela muxia, luogo di linee pulite e suggestioni profonde.
Mi spiace molto che io e claudio non potremo soggiornarvi, dovendo essere a Santiago entro le otto delle sera per ritirare la sedia a rotelle prenotata per il nonno, ma sono felice per loro, e mi commuove l’entusiasmo intrecciato a timore di Davide, attratto dalla feria che si sta approntando per le vie della città ma anche desideroso di stare con mamma e papà.
Vincono la voglia di essere grande… e le giostre che già si vedono per le strade.
Prima di prendere il pullman per Santiago ci rechiamo al Santuario della Vergine della barca.
Il santuario è chiuso, ma la scogliera e le onde posseggono un richiamo per lo spirito tale che sento di trovarmi ugualmente in un luogo sacro.
La sera, a Santiago, io e claudio passeggiano per i vicoli intorno alla Cattedrale.
Siamo soli, ci concediamo la confidenza di ciò che non possiamo mostrare.
Ed alla fine mi abbraccia e ridiamo, ripetendo che l’ultima birra fa schifo. (La citazione di Rumiz la tira fuori dal cilindro il ColtoVero di casa, ed io a mia volta la cito!)